procedura n.303/2016 - Piena proprietà di appartamento in Roma (RM), Via dell’Acquedotto Felice n. 1, int. 1, piano terra. L’unità immobiliare occupa il volume d’angolo di un fabbricato sito nel crocevia tra Via Tuscolana, Via Frascati e Via dell'Acquedotto Felice, ha accesso diretto dal piano strada e si compone di soggiorno con angolo cottura, camera e bagno, oltre disimpegno soppalcato, per una superficie conv.le complessiva di mq. 38 circa. È identificato al Catasto Fabbricati del Comune di Roma al Fg. 915, part.

Codice lotto: LOTTO UNICO

Piena proprietà di appartamento in Roma (RM), Via dell’Acquedotto Felice n. 1, int. 1, piano terra. L’unità immobiliare occupa il volume d’angolo di un fabbricato sito nel crocevia tra Via Tuscolana, Via Frascati e Via dell'Acquedotto Felice, ha accesso diretto dal piano strada e si compone di soggiorno con angolo cottura, camera e bagno, oltre disimpegno soppalcato, per una superficie conv.le complessiva di mq. 38 circa. È identificato al Catasto Fabbricati del Comune di Roma al Fg. 915, part. 23, sub. 502, z.c. 4, cat. A/4, cl. 2, cons. 2,5 vani, sup. cat. tot. 37 mq., tot. escl. aree scop. 37 mq., Rendita € 309,87, Via dell’Acquedotto Felice n. 1, piano T, int. 1. Confina con via Frascati, via dell’Acquedotto Felice, sub. 509, sub. 510, salvo altri. L’immobile è libero. Il lotto di terreno su cui l’immobile insiste, identificato in Catasto Terreni al Fg. 915, part. 23, risulta gravato da vincolo indiretto in favore della Sopr.za Archeol. di Roma con Provv.to di Tutela Rep. 185 emesso con Decreto 11/01/1997 del Min. Beni Culturali ed Amb.li, trascritto il 03/10/2000 al n. 48868 di formalità, ai sensi artt. 1, 3 e 21 Legge n. 1089/1939, e l’immobile è sottoposto alla normativa di cui al D.lgs. 42/2004. L’acquisto è soggetto alla condizione sospensiva del mancato esercizio della prelazione da parte dello Stato ex art. 61 D. Lgs 42/2004. Il fabbricato di cui l’immobile fa parte era originariamente un villino, costruito con licenza n. 40 del 27/09/1922 e successivo progetto di ricostruzione del 1927, poi ulteriormente ampliato con Domanda di sanatoria prot. 79002 del 10/04/1986, in cui il volume in oggetto appare come negozio. Nonostante le discrasie rilevate, l’Esperto ritiene riferibili all’immobile la variazione catastale n. 142691 del 25/09/86 (con planimetria catastale di impianto in pari data) e la Concessione in sanatoria n. 20141 del 14/02/1997. Successivamente risulta presentata presso l’ex Mun. IX relativamente all’intero fabbricato DIA prot. 37569 del 22/06/2006, per ristrutturazione, frazionamento e cambio d’uso nonché successiva variante prot. 2212 dell’11/01/2007, con collaudo e fine di lavori, prot. 16122 del 9/03/2007, e certificato di idoneità statica di tutto il fabbricato. Nonostante le diverse criticità rilevate e la mancata risposta dell’UCE, l’Esperto rileva la sostanziale conformità dello stato dei luoghi rispetto agli elaborati progettuali delle DIA ed al catastale eccetto che per le finestre e ritiene riferibile all’immobile la concessione n. 20141/97 e l’agibilità in sanatoria con destinazione residenziale prot. 684 del 17/05/2007. L’aggiudicatario potrebbe dover procedere con accertamento di conformità per il cambio di destinazione d’uso in abitativo e, in caso di diniego, potrebbe anche dover ripristinare l’immobile nello status quo ante con l’originaria destinazione d’uso commerciale a propria cura e spese. Non è stato possibile redigere l’APE.
Il tutto come meglio descritto nell’elaborato peritale depositato in atti