procedura n.83973/1994 - Intera proprietà di immobile sito in Guidonia Montecelio (Roma), Via Monte Bianco nn. 25 – 27 - 29 e precisamente: fabbricato da cielo a terra Villino “E” composto da cinque piani fuori terra, oltre piano interrato ed area scoperta pertinenziale, così suddiviso: SI,PT,P1,P2,P3,ATTICO. Il tutto per una superficie convenzionale complessiva di circa mq. 3.294,70. Censito al Catasto Fabbricati di Guidonia Montecelio (Roma) al foglio 3, particella 1161, zona censuaria 1, categoria B/4, classe U, co

Codice lotto: LOTTO UNICO

Intera proprietà di immobile sito in Guidonia Montecelio (Roma), Via Monte Bianco nn. 25 – 27 - 29 e precisamente: fabbricato da cielo a terra Villino “E” composto da cinque piani fuori terra, oltre piano interrato ed area scoperta pertinenziale, così suddiviso: SI,PT,P1,P2,P3,ATTICO.
Il tutto per una superficie convenzionale complessiva di circa mq. 3.294,70.
Censito al Catasto Fabbricati di Guidonia Montecelio (Roma) al foglio 3, particella 1161, zona censuaria 1, categoria B/4, classe U, consistenza 11385 m3, rendita catastale € 16.463,62; l’area pertinenziale circostante il fabbricato è individuata al foglio 3, particella 1161, particella 1007 parte, 286 parte; l’autorimessa al piano interrato (la cui relativa planimetria è difforme dallo stato attuale) è identificata n. 408 del 20.1.1978. Le schede di censimento della particella catastale 1161 foglio 3, che individua l’originario fabbricato – schede registrate il 20.1.1978 dal n. 404 al n. 427 di prot. compreso – furono annullate, tranne la scheda n. 408/1978, esse sono irreperibili come da documento di irreperibilità prot. n. 25250.Confina a Sud con Via Monte Gran Paradiso, frontalmente con Via Monte Bianco, a Nord con distacco verso palazzina “D” di Via Monte Bianco; l’area annessa confina ad Este con particelle 254 e 1266.L’individuazione catastale nella categoria B4 scaturisce dalla requisizione dell’immobile avvenuta da parte del Comune di Guidonia, che utilizzò la palazzina come scuola dal 1997 al 2000. L’edificazione del complesso di palazzine avviene con il rilascio della licenza edilizia a Ditta Marasca Francesco n. 692/68 che prevedeva la costruzione di tre villini (C – D – E) costituiti ciascuno da piano scantinato, piano terra, piano primo, piano secondo, piano terzo, piano attico; successivamente fu rilasciata la variante n. 168 del 11.4.1969; con voltura n. 541 del 21.11.1969 la predetta licenza veniva intestata a Edilizia Monte Maggiore s.r.l. In data 25.5.1972 la Monte Maggiore s.r.l. otteneva il permesso di costruzione n. 130/1972, in data 26.6.1975 veniva rilasciata licenza di variante alla licenza 130/72, individuata dal protocollo n. 11518/268/242. In data 27.6.1977 viene rilasciato per la palazzina “E” permesso di abitabilità n. 14/77, nel quale si precisa che la palazzina è ad uso di civile abitazione e che la costruzione è difforme dal progetto approvato, come da verbale 573 del 15.12.1975, la difformità evidenziata nel verbale è relativa alla trasformazione del piano servizi (attico) in appartamenti; per le difformità esposte nel 1976 sono state presentate domande di concessione in sanatoria protocollo n. 015259 del 26.7.1991 (n. progressivo 0566741904, mod R e mod A), protocollo n. 015259 del 26.7.1991 (n. progressivo 0566741601 mod R e mod A), protocollo n. 015259 del 26.7.1991 (n. progressivo 0566741702 mod R e mod A); le suddette richieste di sanatoria sono da definire con i costi quantificati in € 37.000,00 circa.
La destinazione urbanistica del bene staggito è residenziale, dunque la palazzina ha destinazione abitativa e non vi sono motivi ostativi alla presentazione di una nuova richiesta di censimento del fabbricato nella sua destinazione abitativa, né per i quattro negozi al piano terra. I costi di presentazione della pratica di nuovo accatastamento delle unità immobiliari comprese nel fabbricato, come da progetti approvati prot. 130/1972 e prot. 1151/268/242 del 26.6.1975, si presumono in € 14.000,00 circa.
Le difformità che si descrivono di seguito potranno esser sanate ai sensi della Legge n. 326/2003 ed ai sensi dell’art. 40, II comma, della Legge n. 47/85, con un costo presunto di € 200.000,00 circa.
Libero.Il tutto come meglio descritto nell’elaborato peritale depositato in atti.