procedura n.436/2017 - Piena proprietà di locale commerciale in Roma, Via Sicilia n. 66B, piano T-S1. Il locale negozio, facente parte del fabbricato sito in Comune di Roma, Via Sicilia n. 66, ed avente accesso principale dal civico n. 66B e accesso secondario dal civico n. 66, adibito a ristorante non più funzionante da alcuni anni, si articola su due piani, terreno e seminterrato, con soppalco al piano rialzato sovrastante il piano terreno, comunicanti tra loro a mezzo di scala interna, per una superficie convenzion

Codice lotto: LOTTO UNICO

Piena proprietà di locale commerciale in Roma, Via Sicilia n. 66B, piano T-S1. Il locale negozio, facente parte del fabbricato sito in Comune di Roma, Via Sicilia n. 66, ed avente accesso principale dal civico n. 66B e accesso secondario dal civico n. 66, adibito a ristorante non più funzionante da alcuni anni, si articola su due piani, terreno e seminterrato, con soppalco al piano rialzato sovrastante il piano terreno, comunicanti tra loro a mezzo di scala interna, per una superficie convenzionale complessiva di mq. 381,83 circa. L’immobile confina nell'insieme con distacco Via Sicilia, distacco Via Toscana, terrapieno verso Via Sicilia, terrapieno verso Via Toscana, salvo altri. È identificato al catasto Fabbricati del Comune di Roma al Foglio 472, Particella 51, Sub 516, z.c. 1, cat. C/1, cl. 8, consistenza mq. 199, superficie catastale totale mq. 307, Rendita € 18.396,71, Via Sicilia n. 66B, piano T-S1. Il locale oggetto di procedura è servito da una serie di impianti apparentemente in buono stato conservativo ma di cui non sono state reperite le certificazioni e non è stato possibile provarne e testarne l’effettivo funzionamento. Il locale al momento del sopralluogo risultava completamente arredato. Tali arredi ed attrezzature non sono oggetto di esecuzione e di vendita. In esecuzione dell'ordine di liberazione l'immobile è stato liberato. Il fabbricato di cui l’immobile fa parte venne edificato agli inizi del 1900. Non è stato possibile reperire la licenza di costruzione originaria, mentre risulta licenza di abitabilità n. 27 del 1/08/1905 rilasciata per 30 appartamenti il 11/12/1905. L’edificio è stato inoltre oggetto di licenza per ampliamento con “estratto” 1143 del 14/03/1925 e prot. 1104 del 12/02/1929, in relazione alla domanda 12002 n. 02920. Sull’unità immobiliare, per effetto di ristrutturazione, frazionamento, ampliamento e cambio di destinazione d'uso, il Comune di Roma ha rilasciato le seguenti concessioni in sanatoria: n. 14269, prot. 000047285 anno 86, ril. il 26/11/96; n. 14270, prot. 000047285 anno 86, ril. il 26/11/96; n. 14274, prot. 000047285 anno 86, ril. il 26/11/96; n. 14275, prot. 000047285 anno 86, ril. il 26/11/96. Le concessioni in sanatoria risultano rilasciate senza agibilità, che dovrà essere richiesta ex L. 47/85 art. 35, a cura e spese dell'aggiudicatario. Si specifica che le particolari tipologie costruttive e conformazioni architettoniche del bene in oggetto presentano caratteristiche in contrasto con le norme di igiene, urbanistiche, impiantistiche, di abbattimento barriere architettoniche e con la Det. Dir. n. 86 del 24/01/2013 del DPAU Uff. Cond. Edil. del Comune di Roma. Le citate criticità porteranno difficoltà tecnico operative per richiedere l’agibilità per i locali oggetto di condono edilizio. Sono state rilevate difformità con la planimetria catastale agli atti, come meglio descritto nell’elaborato peritale e nei rilievi ad esso allegati. I predetti abusi e difformità dovranno essere regolarizzati, con ripristino dello stato di legittimità urbanistica e variazione catastale, a cura e spese dell’aggiudicatario. Si precisa che per quanto attiene le finestre a bocca di lupo presenti esse, per la tipologia costruttiva, sono da collegarsi all'epoca di realizzazione dell’edificio. Della complessiva situazione esistente, delle condizioni e dello stato del compendio, nonché di quanto necessario per la regolarizzazione urbanistica ed amministrativa, ivi inclusi oneri e spese di ogni genere, che sono ad esclusivo carico e cura dell’aggiudicatario, si è tenuto conto nella determinazione del valore di stima. Non è stato possibile redigere l’APE in assenza della necessaria documentazione. Date le caratteristiche strumentali dell’immobile e la qualifica del soggetto esecutato la vendita potrebbe essere soggetta ad IVA. Il tutto come meglio descritto nell’elaborato peritale depositato in atti.