procedura n.1881/2018 - Piena proprietà di appartamento sito in Ostia Lido, Roma, Corso Duca di Genova 26, scala A, interno 5, piano 2°, di recente variato con la implementazione di alcuni divisori e servizi interni alle camere, per realizzare un numero di sei vani più uno stanzino con finestra su chiostrina oltre servizi. L’appartamento è risultato suddiviso secondo un’iniziale ingresso sul quale si affaccia un cucinino e l’entrata di una camera dotata di bagno e terrazzino con affaccio a sud-ovest in direzione del ma

Codice lotto: LOTTO UNICO

Piena proprietà di appartamento sito in Ostia Lido, Roma, Corso Duca di Genova 26, scala A, interno 5, piano 2°, di recente variato con la implementazione di alcuni divisori e servizi interni alle camere, per realizzare un numero di sei vani più uno stanzino con finestra su chiostrina oltre servizi. L’appartamento è risultato suddiviso secondo un’iniziale ingresso sul quale si affaccia un cucinino e l’entrata di una camera dotata di bagno e terrazzino con affaccio a sud-ovest in direzione del mare; vi è quindi un corridoio principale sul quale si affacciano ancora a sinistra l’entrata ad un’ulteriore camera anch’essa dotata di bagno e terrazzino con affaccio a sud-ovest in direzione del mare, a destra l’entrata ad un corridoio secondario di una porzione dotata di autonomo cucinino, un bagno, una stanza e uno stanzino con finestra su chiostrina, fino a giungere al confine con Via Bragozzi in affaccio ad ovest. Proseguendo per il corridoio principale, vi sono due ulteriori ingressi: a sinistra, vi è una porzione dislocata ad angolo fra la Via Bragozzi ed il Corso Duca di Genova, comprensiva di un corridoio, un bagno e di due stanze di cui una dotata di angolo cottura; a destra una porzione composta da un piccolo disimpegno, un bagno privo di finestra ed una camera con affaccio sulla via Bragozzi. L’appartamento confina con la scala condominiale, l’appartamento int. 6, Corso Duca di Genova, Via dei Bragozzi, l’appartamento int. 8 e la chiostrina condominiale.
Censito nel N.C.E.U. del Comune di Roma al foglio 1085, particella 13 sub. 19, z.c. 7, categoria A/2, cl.4, consistenza 11 vani, superficie catastale 154 mq, r.c. € 1.959,95, piano 2°.
La costruzione non è antecedente al 01/09/1967. L'immobile in cui è ubicato il bene pignorato non risulta regolare per la legge n° 47/1985. L’iniziale area, attualmente ancora identificata nel catasto terreni con la particella B (edificio di culto) del foglio 1085, era sede di un edificio di culto come ancora constatabile sull’attuale mappa catastale rimasta in assenza di aggiornamento, ed era in proprietà di un Ente di Culto.
In data 29/11/1968 il predetto Ente presentava in Comune il progetto n. 44260/’68, ottenendo parere favorevole in data 3/12/1968 e rilascio licenza edilizia n. 3196 del 14/12/1968. E’stato poi presentato dalla Ditta Costruttrice progetto in variante n. 8531 in data 10/11/1971, con rilascio della licenza edilizia n. 1717 in data 28/10/1971 e successiva dichiarazione di abitabilità n. 186 in data 5 maggio 1975. Per l’immobile pignorato è stata presentata dal precedente proprietario istanza di condono edilizio n. 17020 in data 17/02/1995, relativamente alla chiusura di complessivi mq. 10 di superficie di n. 2 aree ad iniziale destinazione di balcone. Gli uffici dell’UCE hanno confermato il rilascio della concessione in sanatoria n. 286752 del 11/10/2002, ma il relativo documento non è stato reperito,
Successivamente, l'attuale proprietà ha inoltrato C.I.L.A. prot. CO/2019/156121 in ordine all’attuale conformazione divisoria. In ordine a tali lavori, non risultano in dotazione i certificati di conformità degli impianti tecnologici (elettrico, idrico, gas), nonché fine lavori, collaudo e Scia di agibilità.
Non sussiste corrispondenza catastale del fabbricato in cui è sito l’immobile pignorato. La difformità si riferisce alla mappa catastale, ove non essendo introdotto il fabbricato condominiale risulta ancora rappresentata la preesistente particella B (chiesa) di minori dimensioni rispetto al fabbricato realizzato. Saranno oneri della futura proprietà, anche pro-quota condominiale, procedere alla verifica e trattare l’accatastamento del fabbricato presso il catasto terreni.
L’immobile pignorato è occupato da terzi. In corso di liberazione.
Il tutto come meglio descritto nell'avviso di vendita, nell’elaborato peritale e nell’integrazione allo stesso depositati in atti.