procedura n.763/2022 - Quota pari al 100/100 del diritto di proprietà di appartamento sito in Roma (RM) - via Serravalle Scrivia n. 25, interno 6, piano 3°, composto da un ingresso, da un soggiorno con angolo cottura, da due camere da letto, da un bagno, da un ripostiglio, da un disimpegno che mette in comunicazione i predetti vani e da due balconi a livello. L’ingresso al fabbricato avviene da una corte comune. L’immobile risulta censito al N.C.E.U. del Comune di Roma al Foglio 349, Particella 3264, Subalterno 505, Z

Codice lotto: LOTTO UNICO

Quota pari al 100/100 del diritto di proprietà di appartamento sito in Roma (RM) - via Serravalle Scrivia n. 25, interno 6, piano 3°, composto da un ingresso, da un soggiorno con angolo cottura, da due camere da letto, da un bagno, da un ripostiglio, da un disimpegno che mette in comunicazione i predetti vani e da due balconi a livello. L’ingresso al fabbricato avviene da una corte comune. L’immobile risulta censito al N.C.E.U. del Comune di Roma al Foglio 349, Particella 3264, Subalterno 505, Zc. 5, Categoria A2, Classe 4, vani 4, sup. cat. totale mq 72, Rendita catastale € 1.012,26. Il bene confina con vano-scala condominiale, con l’int. 7 e con distacco sulla predetta corte comune, salvo altri. L’immobile pignorato è stato realizzato e completato nel 1971 senza titolo edilizio. È stata richiesta dal dante causa della parte esecutata, ai sensi della Legge n. 47/85, concessione edilizia in sanatoria il 29 marzo 1986 (prot. 701050) alla XV Ripartizione del Comune di Roma. Il Comune di Roma ha rilasciato la concessione edilizia il 15 gennaio 2003, n. 291828, per l’appartamento contraddistinto con l’int. 6 di via Serravalle Scrivia 25, censito in catasto al fg 349, part. 3264, sub 9, con la quale assentiva 122,0 mq di superficie utile residenziale e 36,0 mq di superficie non residenziale. Successivamente, il dante causa della parte esecutata aveva frazionato il sub 9 in due unità abitative distinte: l’int. 6 (oggetto della presente vendita) e l’int. 7 (non oggetto di pignoramento). Poi, sempre lo stesso dante causa della parte esecutata, ai sensi della Legge 24/11/2003 n. 326, aveva chiesto (prot. 36836 del 15 aprile 2005) al Comune di Roma un titolo abilitativo edilizio in sanatoria per regolarizzare tali opere eseguite abusivamente nel predetto sub 9.
Non vi è certificato di agibilità. Il Comune di Roma non ha ancora rilasciato il titolo edilizio in sanatoria per il frazionamento del sub 9 in due appartamenti da cui è originato il sub 505 (quello oggi oggetto di vendita), lo stato attuale dei luoghi, emergono le seguenti difformità: 1) nella planimetria catastale di cui alla concessione edilizia n 291828, nella porzione di immobile poi frazionata che costituisce l’attuale sub 505, veniva rappresentato un unico balcone mentre attualmente i balconi realizzati sono due distinti e separati: quello con accesso dal soggiorno e quello con accesso dalla camera da letto adiacente al bagno. Questi due balconi risultano essere stati correttamente rappresentati nell’ultima planimetria catastale del 2006; 2) sempre nella planimetria legittimata del 2003, l’appartamento aveva una diversa distribuzione interna dei vani anche nella porzione poi frazionata che oggi costituisce il solo sub 505. Il soggiorno è stato diviso in due vani per realizzare la camera da letto matrimoniale, la cucina è stata spostata per realizzare la seconda camera da letto ed è stato realizzato il disimpegno (oltre al tramezzo eretto per il frazionamento dei due appartamenti). In particolare, il tramezzo che divide la zona giorno da quella notte ha una diversa conformazione e la parete divisoria tra bagno e armadio a muro è stata spostata a scapito dell’armadio di circa 20-30 cm. Nella planimetria depositata nell’anno 2006, nel bagno era stata erroneamente rappresentata una portafinestra in luogo della finestra. Le richiamate difformità potranno essere sanate presentando una SCIA ad opere eseguite e ricevendo (il già richiesto) titolo edilizio in sanatoria per il frazionamento dell’originario sub 9. L’onere di detta SCIA in sanatoria ammonta complessivamente a circa 7.000 euro per oblazioni, aggiornamento catastale e compenso dei professionisti, importo già detratto dal valore di stima. Non vi sono le certificazioni degli impianti elettrico, idrico e termico. L’immobile non è dotato di APE. L’immobile è attualmente libero.
Il tutto come meglio descritto nell’elaborato peritale depositato in atti.